... è il titolo del lavoro andato in scena all'Archivolto Venerdì scorso.
Si tratta di un'opera tratta da Giorgio Gaber, Sandro Luporini e Pier Paolo Pasolini con Claudio Gioè e Neri Marcorè.
A me è piaciuto ma non intendo entrare nel merito della rappresentazione, la questione è un'altra: ha fatto da sottofondo/colonna sonora/accompagnamento all'intero lavoro il gruppo musicale "GNU QUARTET" con Francesca Rapetti al flauto, Stefano Cabrera - violoncello, Raffaele Rebaudengo - viola e Roberto Izzo - violino.
E' stato un accompagnamento a mio avviso pregevolissimo, in parte basato sulla esecuzione di brani noti (comunque arrangiati alla bisogna, direi) ed in parte mi è sembrato su musiche - più o meno originali - del gruppo.
E' stato lo spunto per riflettere sul lavoro che un musicista deve produrre per inserirsi in una prosa teatrale, dove a dettare legge sono gli schemi dei testi e della sceneggiatura ed il musicista deve inserirsi subendo (o collaborando per?) la logica espressiva di quel particolare contesto.
E non ho potuto fare a meno di pensare: non sarebbe interessante "enandiare", pure profittando del fatto che forse dado ha i contatti per, un seminario sulla musica di accompagnamento che tanto ruolo svolge in determinate condizioni? Ovviamente penso in prima battuta a Stefano Cabrera ma chi più ne sa, più ne metta...